ACQUE OSPEDALIEREBatteri (legionella, pseudomonas, ecc) e virus nelle acque ospedaliere La legionella è diffusa nell'ambiente idrico e in particolare nelle condutture di acqua calda sanitaria e nelle interfacce degli scambiatori di calore degli impianti di climatizzazione. Pertanto due sono le situazioni più a rischio: 1) gli ospedali e tutti i complessi di cura e assistenza come case di cura, case di riposo, centri termali, piscine, ecc. 2) tutte quelle strutture che accolgono un numero considerevole di persone come alberghi, campeggi, villaggi turistici ma anche caserme, convitti, campi estivi, dove gli ospiti si espongono ad un alto rischio collettivo. Esistono prove sicure che la legionella p. ha la capacità di moltiplicarsi nell'acqua (specialmente in quella calda) dei sistemi di distribuzione dell'acqua potabile, sia di grandi dimensioni (ospedali, alberghi, ecc) che di piccole dimensioni (a livello di case private) che resiste ai trattamenti tradizionali (shock termico, iperclorazione) per la capacità di annidarsi all'interno di spore, amebe, biofilm, incrostazioni. Nell'ottica del raggiungimento qualitativo nel ciclo delle acque e nella disinfezione delle stesse ben si inserisce l'ozono che svolge un'azione battericida e fungicida assoluta e documentata da una ricca bibliografia scientifica. INNOVAZIONE NELLA DISINFEZIONE ACQUE PER EMODIALISI Ozono: strumento di lotta all'inquinamento da Pseudomonas L'ACQUA IN EMODIALISI: BIOCOMPATIBILITÁ L'acqua nei trattamenti di emodialisi è un elemento insostituibile per la formazione del liquido di dialisi e del liquido d'infusione. Durante il trattamento emodialitico vengono impiegati mediamente dai 80 ai 120 litri di acqua osmotizzata. É quindi evidente che l'elemento principe nei trattamenti emodialitici è l'acqua, da ciò scaturisce la necessità di garantire attraverso opportuni trattamenti e controlli periodici e continui un liquido “Biocompatibile” con minime o meglio con assenza di carica batterica o di endotossine, contemporaneamente l'acqua deve possedere tutti i parametri inferiori alle direttive sulla qualità dell'acqua destinata al consumo umano (direttiva 98/83 EC). É evidente che utilizzare acqua micro biologicamente e chimicamente inquinata in dialisi equivale ad inquinare inevitabilmente tutte le componentistiche del sistema dialitico (filtri, addolcitori, carboni attivi, membrane dell'osmosi, linea distribuzione, liquido di dialisi, filtro sangue, rene artificiale). Da ciò un trattamento di emodialisi realizzato utilizzando acqua Biocompatibile e priva di inquinanti chimici significa garantire sicurezza e benessere al paziente che si sottopone a sedute di emodialisi. |