DEODORAZIONEIl problema dei cattivi odori emanati dai siti di depurazione dei liquami si sta rivelando come uno dei più seri tra quelli collegati all'esercizio degli impianti, specialmente quando questi si trovano completamente inseriti in un ambiente residenziale.
Studi effettuati hanno dimostrato che l'inquinamento da odori dell'aria è il problema maggiore cui devono far fronte queste installazioni che suscitano reclami e lamentele da parte della popolazione. Le sostanze che si rendono causa della diffusione degli odori nell'atmosfera circostante gli impianti di depurazione sono generalmente prodotti gassosi di natura inorganica o composti organici ad alta volatilità. Se i primi sono per la maggior parte il risultato di una attività biologica in seno al liquame, i secondi sono spesso determinati dalla presenza in fognatura di scarichi di origine industriale. Composti quali mercaptani, scatoli, indoli, acidi organici, aldeidi, chetoni e in genere i composti organici contenenti atomi di azoto o zolfo (tutti originati dalla decomposizione anaerobica di composti a maggior peso molecolare, specie le proteine), sono riconosciuti tra le cause di odori molesti allo sbocco di condotti fognari e in genere negli impianti di depurazione. Ammoniaca e acido solfidrico si annoverano tra i composti inorganici che più diffusamente si rendono causa di odori molesti. L’acido solfidrico, in particolare, è considerato il principale responsabile quando i liquami sono di origine prevalentemente domestica. La sua presenza è legata all'insorgere di fenomeni putrefattivi in corrispondenza di ambienti riducenti, caratterizzati cioè da bassi valori del potenziale di ossidoriduzione. Una buona definizione del sistema di lavaggio non può prescindere da una definizione precisa della quantità e qualità dell'aria da trattare e dalla granulometria del particolato presente. Fattori determinanti nella progettazione dei sistemi di abbattimento degli odori sono: - tipo di odore - concentrazione - temperatura - dosaggio specifico di ossidante - tempo di ritenzione della camera di contatto - criteri di accettabilità dell’effluente - tipo di sistema di lavaggio. Come si è detto, anche la morfologia del particolato presente riveste la sua importanza. A questo proposito occorre ricordare che i microinquinanti si presentano in tre forme: - solida: particelle da 0.1 a 100 μm - liquida: particelle da 0.1 a 100 μm - gassosa: proveniente da reazione chimica o termica. Poiché il microinquinante maleodorante può indifferentemente assumere ciascuna delle tre forme sopra riportate, occorre utilizzare un sistema che le elimini contemporaneamente. L’odore può essere eliminato mediante lavaggio ossidante del gas che lo veicola. A questo scopo si possono impiegare diversi reattivi tra i quali il più efficace risulta essere l’ozono. Si utilizza un sistema di contatto alla superficie del quale avviene la reazione tra l’ozono (in fase liquida) e la molecola odorosa (in fase gas). Il sistema di contatto aria-liquido assume particolare importanza dal momento che il microinquinante deve essere trasferito dalla fase gassosa a quella liquida per essere ossidato dall'ozono. Il metodo ottimale prevede un processo di adsorbimento in ambiente basico-ossidante con relativa distruzione dell'ossidante finale. In alcuni casi è previsto uno stadio di adsorbimento acido. |